Il trumpismo è il nazismo del nostro tempo di Yorgos Mitralias

 

Purtroppo la triste realtà è che, grazie soprattutto a Trump e ai suoi più stretti collaboratori, lo spettro di Hitler incombe di nuovo sull’Europa e sul mondo. Questo è un evento importante, perché era imprevisto e non è entrato nei calcoli di tutti coloro (media, governi, esperti e altri “politologi”) che ci hanno assicurato che il loro sistema aveva imparato la lezione ed era ormai immune da tale… “follia”.

Tuttavia, il fatto è che anche i più esitanti e increduli tra loro stanno – finalmente – iniziando ad ammettere questa triste realtà e a parlarne. Meglio tardi che mai, possiamo solo dire. Ma la confusione persiste: Trump è un fascista solo perché si atteggia in modo da ricordare Mussolini? E Musk perché fa il saluto nazista? Certo, tutti questi comportamenti non sono da trascurare, ma descrivere qualcuno come fascista o neonazista ha troppe implicazioni e richiede molto più che un riferimento al comportamento e ai segni esteriori della persona.

Quindi bisogna dire che la prova migliore del fascismo di Trump e dei suoi amici è quella offerta dalle loro azioni, da ciò che hanno fatto da quando si sono insediati alla Casa Bianca. Quello che il triumvirato di Trump, Musk e Vance ha fatto negli ultimi due mesi ricorda quello che Hitler, Goering e Goebbels fecero nei loro primi due mesi di potere. Ecco di cosa si tratta, con l’aiuto dell’eccellente e utilissimo libro Le monde nazi 1919-1945, i cui autori Johann Chapoutot, Christian Ingrao e Nicolas Patin ci avvertono opportunamente che i nazisti del 1933 non erano ancora i nazisti genocidi che sono poi diventati, non erano ancora “i mandanti di Treblinka e Birkenau, i progettisti di Auschwitz… Sono persone con cui ci si può confrontare”. Quindi, tenendo ben presente questo avvertimento, facciamo un paragone tra i primi due mesi di mandato di Trump e quelli di Hitler.

Prima di tutto, c’è l’estrema smania, comune sia a Trump che a Hitler, di colpire velocemente e duramente su tutti i fronti contemporaneamente, per creare dei fatti compiuti e non dare agli avversari il tempo di organizzarsi. Con Trump, abbiamo una valanga (diverse centinaia) di decreti firmati e mostrati con orgoglio da lui stesso. Nel caso di Hitler, abbiamo “una pioggia di decreti che cade sulla Germania”. In entrambi i casi, vediamo la stessa preoccupazione degli autocrati di “mettere in ginocchio” le loro società, di non dar loro il tempo di capire cosa sta accadendo. E anche in entrambi i casi, abbiamo queste valanghe di decreti che stanno già trasformando radicalmente i due paesi nel tempo record di due mesi (!), su iniziativa del solo leader, e senza che il consiglio dei ministri si riunisca più di una volta in 60 giorni! E tutto questo violando spesso allegramente ogni disposizione di legge, compresa quelle della Costituzione…

Ma chi sono i primi destinatari di queste centinaia di ordini esecutivi, siano essi di Trump o di Hitler? Sono lo stato e i suoi dipendenti pubblici che devono essere epurati in massa, a centinaia di migliaia. Perché? Per eliminare coloro che sono “nemici”, ebrei e “marxisti” e altre persone di sinistra per i nazisti. O coloro la cui attività professionale (cambiamento climatico, genere, diritti e libertà democratiche, sicurezza sociale, minoranze, umanitarismo, ecc.) è ritenuta incompatibile con il trumpismo. E ancora, per mettere in riga gli altri, e soprattutto per terrorizzare e paralizzare tutti gli altri, creando e diffondendo un clima di paura e insicurezza generale.

Se questa vera e propria epurazione dei dipendenti pubblici occupa un posto di rilievo nei piani più che autoritari dei due autocrati, va detto che Trump e i suoi seguaci stanno “innovando” e non stanno seguendo alla lettera l’esempio dei nazisti tedeschi quando attaccano non solo gli insegnanti ma anche l’istruzione in quanto tale, arrivando a eliminare il ministero dell’Istruzione! Lo stesso vale per la ricerca e la scienza in generale, che non piacciono al trumpismo, che apparentemente preferisce… i riferimenti biblici. È il lato oscurantista, becero, ineducato e religiosamente fondamentalista del trumpismo (e anche dello stesso Trump) che lo differenzia dai nazisti, che preferivano indottrinare e reclutare piuttosto che licenziare gli accademici. Ecco perché i ranghi delle SS erano pieni, almeno fino al 1943, di giovani avvocati, giuristi, laureati in materie scientifiche e persino accademici…

Sebbene Trump sia desideroso come Hitler di “normalizzare” l’esercito, i servizi e la polizia, va detto che lo sta facendo in modo molto più brutale del dittatore tedesco. Mentre il Führer tedesco scelse di ammorbidire i suoi generali, limitandosi a licenziare quelli delle forze di polizia che erano marcatamente di sinistra, Trump preferì epurare subito l’intero stato maggiore e l’intera dirigenza dei servizi segreti e dell’FBI!

D’altra parte, a distanza di 90 anni l’uno dall’altro, sia il trumpismo che il nazionalsocialismo hanno attaccato con la stessa brutalità e priorità i giudici e la magistratura dei loro paesi, calpestando la separazione dei poteri. Ma mentre Hitler ha effettuato una grande epurazione, eliminando in un colpo solo tutti i giudici “non ariani”, Trump si è finora limitato ad attaccare verbalmente, anche se con rara violenza, i giudici che gli si oppongono, mentre ha licenziato o costretto alle dimissioni decine di procuratori e offerto a migliaia di dipendenti del dipartimento di Giustizia un indennizzo se decidono di dimettersi.

Un’altra priorità di questi due regimi repressivi è la loro ansia di ritirarsi dalle organizzazioni internazionali. Hitler lo fece subito facendo uscire la Germania nazista dalla Società delle Nazioni, mentre Trump attualmente preferisce ritirare il suo paese da diversi trattati e organizzazioni internazionali (clima, salute, diritti umani, ecc.), mentre il suo braccio destro Elon Musk ha annunciato che gli Stati Uniti stanno aspettando il momento giusto per ritirarsi dall’ONU e dalla NATO…

Ma ancora più rivelatore delle affinità elettive dei due regimi è il loro comune odio viscerale per i diritti e le libertà democratiche più elementari, compresa la libertà di espressione. Così, una volta al potere, Trump e Hitler hanno attaccato frontalmente e in via prioritaria i media, Hitler occupando le loro sedi, sequestrando le loro macchine da stampa e licenziando i loro giornalisti, e Trump negando a molti di loro l’accesso alle informazioni e minacciando apertamente di chiudere gli altri se non si fossero sottomessi ai suoi desideri.

Detto questo, la cosa che più accomuna Hitler, Trump e i loro accoliti è il loro comune delirio razzista! Principalmente antiebraico e “incidentalmente” antizingaro e antigay per Hitler, e principalmente anti-migranti e “incidentalmente” anti-gay, anti-trans e misogino per Trump. In questo modo, gli ebrei per uno e i migranti per l’altro fungono da perfetti capri espiatori per tutti i mali, reali o immaginari, delle nostre società.

Ciò avviene per assolvere in anticipo i leader e i loro regimi dai loro fallimenti e dalle loro responsabilità, ma anche per offrire le vittime ebree o migranti di questo razzismo di stato come foraggio per la base razzista e suprematista di questi due regimi. Un dettaglio eloquente: i nostri governanti, che condannano il razzismo di Trump e di Hitler, si rifiutano di accogliere gli ebrei cacciati dal primo e i migranti cacciati dal secondo. Ovviamente, con grande soddisfazione dei due tiranni che, pur denunciando, per una volta a ragione, l’ipocrisia dei nostri liberali occidentali… sentono di avere mano libera per deportare e rinchiudere nei campi, una volta gli ebrei e ora i migranti.

E infine, come non pensare che Trump si ispiri all’esempio di Hitler quando lo vediamo fare del Canada la sua… Austria, a cui vuole imporre il suo… Anschluss, per annetterlo e trasformarlo, “con ogni mezzo”, nel 51° stato degli Stati Uniti d’America? O quando sostituisce il famigerato lebensraum (spazio vitale) di Hitler con le “esigenze di sicurezza nazionale” degli Stati Uniti per “giustificare” le sue pretese su Panama o sulla Groenlandia, che non hanno nulla da invidiare a quelle di Hitler sulla Cecoslovacchia o sulla Polonia?

E infine, cosa possiamo dire dell’agguato teso da Trump e Vance al presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, che ricorda in tutto e per tutto l’agguato teso da Hitler e Goering al presidente cecoslovacco Emil Hacha alla Cancelleria di Berlino nel 1939? L’unica differenza è che mentre Zelensky ha resistito alle minacce e alle umiliazioni, il povero Hacha, terrorizzato e sull’orlo di un infarto, ha ceduto, segnando la fine del suo paese…

Conclusione: negli ultimi due mesi, alla Casa Bianca sta succedendo tutto come se Trump stesse seguendo quasi alla lettera i consigli di un manuale d’azione scritto da Hitler stesso. Ecco perché chi si ostina a negare che Trump, Vance, Musk e i loro amici siano fascisti a tutti gli effetti ricorda sempre più tutti coloro che, nel 1939, si ostinavano a dire che “Sua Eccellenza il Cancelliere Hitler” era forse un po’ troppo irrequieto ma che si sarebbe calmato, perché in realtà voleva solo la pace. Il resto è storia…

image_pdf

Lascia un commento