Israele, le radici fasciste di Netanyahu di Yorgos Mitralias

 

Perché Bibi Netanyahu è diventato il beniamino e l’idolo della feccia razzista, neofascista e neonazista di estrema destra in Europa e nel mondo? La risposta non è difficile: questa feccia si riconosce in lui perché ritiene, a ragione, che Bibi Netanyahu sia carne della sua stessa carne. E non solo per le sue “imprese” belliche e di altro tipo che hanno reso l’Israele di Netanyahu lo stato-nazione modello dei loro sogni (e dei nostri incubi). Se tutti lo celebrano e si identificano con lui, è anche perché Netanyahu è un fascista purosangue in virtù delle sue origini, della sua formazione e dei suoi mentori…
(Nella foto in alto, la medaglia che il caporione nazista Adolf Eichmann fece coniare nel 1937 dopo il suo viaggio di amicizia in Palestina per incontrare i responsabili dell’organizzazione terroristica sionista Haganah: sulle due facce della medaglia le scritte: “Un nazista in Palestina” – “Sotto lo stesso attacco”)

Insomma, i pesi massimi dell’emergente Internazionale bruna, l’americano Trump, il russo Putin e l’indiano Modi, i latinoamericani Milei e Bolsonaro e i leader dei maggiori partiti di estrema destra, razzisti, islamofobici, omofobi, misogini, fascisti e neonazisti (e spesso… antisemiti! ), alcuni dei quali governano o si apprestano a governare stati membri dell’UE come Olanda, Germania, Austria, Francia, Italia, Spagna, Belgio e Ungheria, capiscono molto bene ciò che i nostri politici (neo)liberali fingono di non capire: che Netanyahu non abbraccia con loro per pure ragioni opportunistiche o tattiche, ma perché l’attrazione è reciproca. Perché si riconosce in loro, nella loro ideologia e nella loro predilezione per la violenza fisica!

Ed ecco di cosa si tratta, a partire dalla fine. Bibi Netanyahu è stato spinto in politica da Yitzhak Shamir, soprattutto quando quest’ultimo era primo ministro di Israele (1986-1992) e leader del Likud, il partito di estrema destra al governo. L’affinità elettiva tra i due uomini fu evidente fin dall’inizio, quando Shamir nominò il giovane Netanyahu, già ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite (1984), suo vice ministro degli Esteri, prima di cedergli la presidenza del Likud nel 1993, appena tre anni prima che Netanyahu diventasse, a 47 anni, il più giovane primo ministro della storia di Israele! Non è un caso, quindi, che Netanyahu abbia sempre riconosciuto in Yitzhak Shamir non solo il suo “protettore”, ma anche il suo mentore ideologico…
Quindi, dato che Netanyahu ha sempre affermato di seguire l’ideologia di Shamir, proponendosi addirittura come successore ed erede politico di Shamir, la domanda che sorge spontanea è: qual è stata l’ideologia che Yitzhak Shamir ha servito per tutta la vita, senza mai rinnegare nulla? Si potrebbe dire che tutto ebbe inizio quando il giovane Shamir assunse la guida dell’organizzazione terroristica paramilitare sionista Lehi (l’acronimo di Lohamei Herut Israel, “Combattenti per la libertà di Israele”), dopo l’esecuzione del suo leader e fondatore Avraham Stern da parte della polizia britannica nel 1942. I paragrafi iniziali di Wikipedia (versione francese) sul Lehi recitano come segue:

Sotto la guida di Avraham Stern, Lehi era chiaramente un gruppo di estrema destra, molti dei cui membri (ma non tutti) erano influenzati dal fascismo italiano. L’influenza politica originaria di Stern fu con i Birionim, un gruppo di simpatizzanti fascisti che operava ai margini del partito sionista di destra, il Partito Revisionista, nei primi anni Trenta.
Nel novembre 1940, la neonata organizzazione pubblicò le sue tesi sotto forma di 18 “Principi di rinascita (Ikarei ha’Tehiya)”. In particolare, essi affermavano che
1. I confini di uno stato ebraico dovrebbero andare dal Nilo all’Eufrate (dall’Egitto all’Iraq). Questa terra sarebbe stata “conquistata dagli stranieri con la spada”. La rivendicazione di uno stato su gran parte del Medio Oriente si basa sulla Bibbia (Genesi 15-18). In pratica, però, la rivendicazione di Lehi si concentrava sulla Palestina e sulla Transgiordania (l’odierna Giordania).
2. Il “Terzo Regno di Israele” fu ristabilito lì (questa frase fu cambiata nel febbraio 1941).
3. Gli esuli ebrei si sarebbero riuniti nel nuovo stato.
4. Il Tempio di Gerusalemme fu ricostruito (lo Stern era essenzialmente un gruppo di laici. Il tempio era più un simbolo nazionale che religioso. La maggioranza degli Haredim (ultraortodossi) era ostile a questa ricostruzione, considerandola una prerogativa del Messia).

Le popolazioni arabe dovevano lasciare il nuovo stato: “il problema degli stranieri sarà risolto con una sostituzione di popolazione”.

In un altro dei suoi testi, Lehi indicava che il mondo era diviso “in razze combattenti e dominanti da un lato, e razze deboli e degenerate dall’altro”. Gli Ebrei devono riscoprire le loro virtù “guerriere e colonizzatrici” dell’antichità”.

È vero che dopo la morte di Stern, Lehi si divise in diverse frazioni con programmi e ideologie molto diversi. Tuttavia, erano tutti d’accordo su una questione, quella del terrorismo come mezzo d’azione (preferito). Per questo tutti i leader del Lehi, e naturalmente Yitzhak Shamir, hanno sempre difeso le operazioni terroristiche su larga scala (di cui Shamir era il leader), in cui la loro organizzazione era protagonista, da sola o insieme all’Irgun. E tutto questo sia in Palestina che all’estero (Londra), provocando diverse migliaia di morti tra inglesi, arabi e anche ebrei. Da notare che due dei più famigerati atti terroristici, il massacro del villaggio palestinese di Deir Yassin e l’assassinio del “mediatore per la Palestina” dell’ONU, il conte Bernadotte, furono ideati e portati a termine da leader e militanti del Lehi…

Detto delle origini ideologiche fasciste, razziste e terroristiche di Benjamin Netanyahu, che dire della sua attuale associazione con neonazisti, fascisti e altri antisemiti patentati? Come spiegare il paradosso di un primo ministro dello stato di Israele che non solo frequenta queste persone, ma le considera e le celebra come alleati privilegiati degli ebrei nella loro lotta contro… gli antisemiti? Nessun paradosso, risponderebbero i leader di Lehi Yitzhak Shamir e Abraham Stern, così come il loro mentore, il fondatore del sionismo “revisionista” di estrema destra Ze’ev Jabotinsky, e persino… il padre stesso di Bibi Netanyahu. E perché? Perché ciò che accomuna tutte queste figure storiche del sionismo di destra è che non avevano alcun problema a proporre e talvolta concludere alleanze con… Hitler e Mussolini!

Come abbiamo scritto nel nostro articolo Quando Einstein definì “fascisti” coloro che governano Israele da 44 anni… “il primo a praticare queste “alleanze innaturali” fu nientemeno che il fondatore e teorico del revisionismo sionista, Ze’ev Jabotinsky, che, spinto dal suo odio viscerale per la Rivoluzione russa, arrivò a stringere un’alleanza con il signore della guerra ucraino, nazionalista e anticomunista, Symon Petljura, il cui esercito aveva commesso 897 pogrom antiebraici nel 1917-1922, durante i quali furono massacrati almeno 30.000 ebrei ucraini!”. si proseguiva sottolineando che “il padre di Bibi, che era stato segretario di Jabotinsky, seguì Abba Ahimeir quando quest’ultimo entrò in conflitto con Jabotinsky, che rifiutò la sua proposta di diventare un… Mussolini ebreo a capo di un partito sionista chiaramente fascista. Stretto collaboratore di questo ideologo e teorico del fascismo, il padre di Bibi diresse le pubblicazioni dell’organizzazione di Ahimeir, che strinse legami abbastanza stretti con l’Italia fascista di Mussolini, ma non riuscì mai a fare altrettanto con la Germania nazista, anche se non esitò a lodare Hitler nel 1933!”

Ma c’è di peggio con il mentore di Netanyahu e con la sua organizzazione terroristica, perché il fondatore e leader di Lehi Avraham Stern non esitò, in piena guerra mondiale, a inviare una lettera a Hitler attraverso l’ambasciata del Terzo Reich a Beirut, proponendo un’alleanza nelle forme dovute, pur essendo a conoscenza della persecuzione degli ebrei da parte del regime nazista! È proprio il cinismo e la totale mancanza di scrupoli che caratterizzano Jabotinsky, Ahimeir, Begin e Shamir, cioè tutti i precursori e maestri di Netanyahu, che ritroviamo oggi nelle alleanze che Netanyahu sta per concludere con il fior fiore dell’estrema destra e del fascismo mondiale, Non gliene può fregare di meno che i suoi alleati arci-reazionari e oscurantisti siano antisemiti ed epigoni o nostalgici dei pogromisti e degli altri genocidari degli ebrei di un tempo!

Cosa dire allora di coloro che fingono di stupirsi per la “carenza progettuale” di Netanyahu o che non capiscono perché lui, un ebreo, si allei con fascisti e antisemiti? Non sono altro che ipocriti impenitenti, perché Netanyahu ha un piano, che sta scrupolosamente attuando: in Palestina, dove sta sterminando ed espellendo i palestinesi, e in Medio Oriente, dove sta costruendo la Grande Israele dei suoi sogni messianici.

Quanto alle sue alleanze privilegiate con la feccia razzista, neofascista e neonazista di estrema destra, non c’è nulla di incomprensibile in esse, purché si ammetta l’ovvio: il fatto che Netanyahu è un fascista purosangue che sta per diventare uno dei pilastri di questa Internazionale nera in via di formazione, che costituisce già la più grande minaccia che l’umanità intera si trova ad affrontare!

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