Israele, abituarci a un mondo mostruoso e disumano di Yorgos Mitralias

 

Peggio dei crimini di Israele è il fatto che tutto il mondo cosiddetto “civilizzato” li segue e li commenta come se fossero solo un videogioco. Quando, ovviamente, non li celebra armando i criminali. O li approva lasciandoli impuniti. E lo fa da decenni. E in diretta sui nostri schermi televisivi. Giorno dopo giorno, ora dopo ora. Come se questi massacri quotidiani fossero una serie televisiva infinita, intervallata da spot pubblicitari, che possiamo guardare sdraiati sui nostri divani, mangiando una pizza o sorseggiando un drink…

Quasi un anno fa scrivevamo che uno degli obiettivi di Netanyahu e dei suoi compari era quello di abituarci “a un mondo che assomiglia sempre più a una giungla dove regna solo la legge del più forte e dove sono ‘permesse’ le peggiori atrocità contro i più deboli”! Oggi, tenendo conto di dodici mesi di atrocità e crimini che spesso superano l’immaginazione, possiamo dire che lo stato sionista sta per abituarci a qualcosa di molto più grave: alla perversione, al sadismo di massa e alla violenza cieca e illimitata contro i civili, che ultimamente sono tollerati, riconosciuti e persino accettati come comportamenti “normali” da chi sta in alto! Di conseguenza, sono mostruosità non solo questi crimini indicibili, ma anche la tolleranza di tutti coloro che tacciono, li incoraggiano, fingono di non vederli…

Siamo di fronte a un “fenomeno che non ha precedenti storici, che è totalmente nuovo”. Infatti, se in passato ci sono stati crimini altrettanto o forse più gravi di quelli commessi oggi da Israele, non c’è mai stata l’indifferenza e l’apatia, o addirittura la tolleranza e la benevolenza dimostrata nei loro confronti dai governi, dai centri decisionali, dai media e persino dalla maggioranza dell’opinione pubblica mondiale.

Non c’è quindi paragone con le reazioni dei contemporanei del nazismo ai crimini perpetrati dal Terzo Reich. Anche se la maggior parte delle loro reazioni non era motivata dall’antifascismo ma dal patriottismo antitedesco, il fatto è che, quando sono stati resi noti, i crimini dei nazisti sono stati condannati quasi all’unanimità, così come quelli perpetrati successivamente dagli Stati Uniti in Vietnam o dalla Francia in Algeria.

Ma che dire ora? Come reagisce la cosiddetta “comunità internazionale” ai crimini seriali di Israele? Nella maggior parte dei casi, reagisce con un silenzio assordante. Non una parola. I media e le autorità preferiscono non dire nulla. Così parlano deliberatamente di tutto, tranne che dei massacri quotidiani in Palestina. Ci sono molti commenti su vicende da togliere il sonno, c’è l’esasperazione per la sorte degli ostaggi israeliani e tutto il giorno la pietà per una vittima di una notizia, ma nessun accenno alla morte di decine, centinaia e decine di migliaia di palestinesi a Gaza e nei Territori occupati. È chiaro che alcune morti hanno un peso molto minore di altre… che non hanno alcun peso…

Ma c’è anche chi ne parla. Solo che lo fanno in un modo molto… strano. Infatti, ne parlano per non dire nulla. Come i loro colleghi putiniani che parlano della guerra “difensiva” che la Russia sta conducendo in Ucraina, anch’essi abbondano di ‘analisi’ piene di dotte considerazioni ‘geostrategiche’ sul presunto significato profondo delle operazioni di Israele (militari e non), ma evitano accuratamente di parlare dell’essenziale: le vittime umane e i loro carnefici, i civili, soprattutto le donne e i bambini bombardati e massacrati a decine di migliaia. In breve, confondono le acque per seminare confusione ed evitare di nominare sia il criminale e i suoi crimini, sia le sue vittime e le loro indicibili sofferenze. Dimostrando un cinismo e un amoralismo senza pari, questi “analisti” e altri giornalisti ed “esperti” in servizio su commissione stanno inaugurando una nuova era: quella di società mostruose in cui la compassione, la fratellanza e la solidarietà tra gli esseri umani sono disapprovate, se non addirittura bandite e criminalizzate. Insomma, società totalmente disumane condannate a scomparire prima o poi in un parossismo di violenza cieca…

Detto questo, non resta che riflettere sul presente e sul futuro dei protagonisti di questa tragedia senza fine: gli israeliani e il loro stato. Un applauso quindi a quell’indomito israeliano che è il famoso giornalista e scrittore Gideon Levy, le cui coraggiose prese di posizione, sempre controcorrente, non fanno altro che salvare l’onore non solo degli ebrei ma dell’intera umanità. Ecco dunque il suo ultimo terribile testo, qui tradotto in italianopubblicato qualche giorno fa sul quotidiano Haaretz. Egli consegna ai suoi compatrioti alcune verità fondamentali ed esistenziali…

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