“Questa mia comunicazione per ricordare al consiglio comunale di Parma la scomparsa, avvenuta ieri del Prof. Mario Lavagetto – così il consigliere Beppe Massari ricorda Mario Lavagetto durante l’ultima seduta di consiglio comunale –
Credo che la città perda non solo un eminente critico letterario, che era stato nel tempo uno stimato docente, prima al Liceo classico Romagnosi, poi presso l’università di Sassari e di Bologna, ma anche un fine intellettuale.
E’ stato un grande studioso di Umberto Saba e Italo Svevo, ma anche di Italo Calvino; questa mattina il Corriere della Sera lo ricorda anche come fondamentale fautore della nascita di Pratiche, una casa editrice nata nel 1976 a Parma per dare voce a quello che si muoveva nell’ambito delle scienze umane.
In questa direzione di fedeltà ad un’idea di letteratura va interpretata anche la vera «militanza» di Lavagetto, quella che l’ha legato per anni alla casa editrice Einaudi come consulente oltre che come autore: «L’egemonia della sinistra — diceva con orgoglio — c’ è stata, ma ha coinciso con una delle fasi migliori della nostra cultura».
Mario Lavagetto era solo in apparenza un temperamento impolitico: in età giovanile, dopo il ‘68, si era avvicinato ed era stato militante iscritto al Partito comunista, ma ben presto, come lui stesso affermava aveva compreso che, gli mancava l’arte della mediazione indispensabile alla politica, quell’arte della sottigliezza che invece riusciva ad applicare superbamente nelle analisi dei testi letterari.
Era un rigoroso studioso, ma anche un intellettuale al quale rivolgersi per la firma di tanti appelli tesi a dare segnali di unità a sinistra: famosissimo fu l’appello dei 160 intellettuali per contrastare l’avvento dell’incultura berlusconiana, ma anche altri che si proponevano di creare le condizioni per dare corpo ad un’amministrazione progressista in città, che ci portasse fuori dalla secche di una stagione scellerata dei disastri amministrativi ed urbanistici.
Anch’io personalmente tante volte, mi sono rivolto a lui, riscontrando sempre disponibilità ed attenzione.
Era il fratello del compianto sindaco di Parma Stefano Lavagetto scomparso nel 2005 .
Credo che nel futuro Parma non si debba dimenticare di questo rigoroso studioso magari ospitando iniziative culturali che conservino la sua memoria e le sue opere.
A tutta la sua famiglia, alla moglie, ai figli, ma anche al collega Lorenzo Lavagetto le mie sentite condoglianze, che credo possano essere di tutto il Consiglio comunale.
Consigliere Massari Giuseppe
Mario Lavagetto nato a Parma nel 1939 critico italiano. Allievo di G. Debenedetti, si è particolarmente interessato all’impiego di metodologie psicoanalitiche nella critica letteraria. Tra i suoi studi: La gallina di Saba (1974), L’impiegato Schmitz e altri saggi su Svevo (1975 e 1986), Freud, la letteratura e altro (1985), Stanza 43. Un lapsus di Marcel Proust (1991), La cicatrice di Montaigne: sulla bugia in letteratura (1992), La macchina dell’errore (1996), Dovuto a Calvino (2001), Lavorare con piccoli indizi (2003), Eutanasia della critica (2005), Quel Marcel! Frammenti dalla biografia di Proust (2011), premio Viareggio. Ha proposto inoltre una sagace analisi di libretti verdiani nei saggi Quei più modesti romanzi (1979), Un caso di censura: «Il Rigoletto» (1979), sulla metamorfosi di un libretto esemplare, e Quella porta assassini mi aprite (1990) – da ibs.it
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