Era il 1968 di Graziella Tonon

 

A coda di cavallo
a paggio alla maschietto
biondi platinati
scuri sfumati
lisci ricci
cotonati
tutte le ho provate
non riuscivo a trovare la mia faccia.
Poi
un giorno
ho smesso
di cercarmi nello specchio.

*

Battesimo
Cresima
Comunione
Maria
Gesù
un San Giuseppe
ho fuso tutto
e finalmente possedevo
l’anello che portava la Patrizia
figlia d’avvocato
casa in centro antica
e festa in abito da sera per i diciotto.
Un anno e l’ho dato via
insieme al completino inglese
e ho indossato un giaccone a scacchi
sbiadito
sformato
come un saio.

Era il 1968.

*

Notte d’occupazione
innamorata
in un’auto scassata
a parlare, parlare
di rivoluzione
lui con l’eskimo usato
lei col montone
appena comprato da Max Mara.

*

L’avevano educata
a non essere volgare nel parlare
poi in molti le hanno dato
della piccola borghese
falsa per bene
come certe signorine
viziate delle Orsoline.

Ora tutti la trovano sboccata.

*

Non ricordo più gli oratori
per la pace nel Vietnam
al comizio di aprile.
Con lui sotto il palco
ricordo le nuvole chiare.

*

Della sera in corteo
a dicembre
con gli striscioni
gli slogan al megafono urlati
i tamburi
i sonagli
i passi e i gesti ritmati
dalle passioni dalle bandiere

è rimasta la neve.
(da Traslochi)

(Pubblicato su febbraio 26, 2018 da vivalascuola)

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